Lamorgese pronta a far spendere 200 milioni agli italiani per ostacolare Salvini

Gli italiani sono sempre più sotto pressione, con le bollette che aumentano e il costo delle vita che sta diventando insostenibile. In Parlamento il centrodestra sta spingendo affinché si trovino soluzioni concrete per aiutare imprenditori e famiglie, messi in ginocchio dai recenti rincari.

La politica di palazzo, invece, è impegnata soltanto a boicottare i referendum sulla giustizia, tema che richiede una riforma urgente per meglio rispondere alle mutate esigenze del nostro paese.

Matteo Salvini ha proposto un election day che accorperebbe il voto del prossimo referendum alla tornata primaverile delle Amministrative. Il Viminale, invece, sembra andare nella direzione opposta. Luciana Lamorgese sarebbe pronta a far spendere agli italiani 200 milioni di euro pur di togliersi un sassolino dalla scarpa e non darla vinta al leader della Lega. Salvini non si è mai mostrato tenero nei confronti del suo successore al ministro degli interni, e a ragione.

A ben guardare, la scelta di accorpare le due votazioni è la più sensata. Non solo per dare una spintarella al quorum, come banalmente sostenuto da tanti sinistroidi, o per far risparmiare alle tasche degli italiani denaro che potrebbe essere utilizzato per far fronte all’emergenza rincari.

C’è un altro aspetto da non sottovalutare, quello logistico. Nel terzo anno di pandemia, con le scuole che hanno aperto e chiuso a più riprese, si eviterebbe di “sequestrarle” per due, se non addirittura tre, volte per le elezioni.

Nello scenario attuale l’accorpamento sembra la via maestra e senza controindicazioni, anzi con il chiaro vantaggio del cospicuo risparmio per le casse statali. La Lamorgese, invece, sembra intenzionata ad approfittare dell’occasione per mietere la sua piccola vendetta ai danni di Salvini. Ma a quale prezzo?

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