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Meta dichiara guerra alla musica italiana

Mark Zuckerberg non sa proprio più che pesci prendere. Il colosso Meta, guidato dal suo fondatore, sta attraversando il periodo più nero della sua storia, caratterizzato da tutta una serie di provvedimenti che stanno mettendo veramente a dura prova il futuro dell’azienda proprietaria dei più importanti social network del mondo, Facebook, Whatsapp e Instagram. Non bastavano infatti le tornate improvvise di licenziamenti attuate dal management di Meta, l’ultima delle quali manderà a casa ben 10mila dipendenti e bloccherà le assunzioni che avrebbero dovute essere circa 5mila nel breve e medio termine. In totale Zuckerberg ha spedito a casa ben 21mila persone passando da un organico di 86mila unità a 65mila. Un disastro imprenditoriale sotto tutti i punti di vista a cui il Ceo dell’azienda dice che ci si deve abituare perché da oggi agli anni futuri cambierà la realtà economica che siamo abituati a vedere. A tutto questo caos inspiegabile, dato che Meta nell’ultimo trimestre del 2022 si è portata a casa ricavi superiori ai 700 milioni stimati, ora si aggiunge un altro tassello, altrettanto grave e che riguarda direttamente l’Italia.

L’ultima trovata di Zuckerberg è un vero e proprio affronto alla musica italiana. Facebook e Instagram hanno cominciato a bloccare e silenziare tutti i video pubblicati dagli utenti italiani, che contengono tracce musicali registrate nel repertorio della SIAE, la Società italiana autori ed editori. Meta, infatti, ha comunicato di non essere riuscita a raggiungere un accordo con la Società italiana per procedere al rinnovo delle licenze scadute lo scorso primo gennaio 2023. Il colosso di Menlo Park ha inoltre evidenziato sottolineato come, in tutta Europa, solo in Italia non sia riuscita a trovare un accordo per il rinnovo. Questo però è quello che dice Zuckerberg, perché interpellando la SIAE la realtà dei fatti sembrerebbe alquanto diversa. Infatti la Società italiana autori ed editori ha ben sottolineato che l’accordo preso è stato unilaterale, è quindi Meta ad aver deciso di escludere la musica e gli autori italiani dalle sue piattaforme social. E la questione, poi, non riguarda solo ed esclusivamente la SIAE ma anche altre realtà che gestiscono i diritti di autore come Soundreef. Un colpo basso sferzato da Zuckerberg senza alcun apparente motivo, noncurante poi degli utenti social italiani che fino ad ora avevano pubblicato stories e reel con le loro canzoni del cuore. Oltretutto quello di Meta è uno schiaffo proprio a quella Generazione Z ed Alpha formata da migliaia di giovani italiani che più di tutti passano ore e ore proprio su quei social che arricchiscono le tasche di Zuckerberg e che da oggi, nei loro post, non potranno più utilizzare le tracce musicali dei loro cantanti italiani preferiti. La parte incredibile è che solo l’Italia si trova in questa situazione. Quindi le questioni sono due: il mercato italiano secondo Meta non è così redditizio per il loro business oppure la SIAE ha preteso quanto fosse più giusto dal rinnovo delle licenze e il colosso tech si è comportato da “bullo” forzando la mano contro chi non si è piegato ai suoi diktat, al contrario degli altri Paesi?

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