Un altro viaggio istituzionale di successo per il premier italiano Giorgia Meloni. Alla faccia della sinistra, verrebbe da dire. Mentre tutti erano impegnati – prima tra tutte il neosegretario del Partito Democratico Elly Schlein – a condannare le scelte del governo di centrodestra, sottolineando che l’esecutivo continuava a porre all’Unione Europea le “domande sbagliate” e che bisognava necessariamente richiedere all’Europa “maggior condivisione delle responsabilità dell’accoglienza”, Giorgia Meloni ha tirato dritto. Il viaggio a Bruxelles in occasione del Consiglio Europeo non ha fatto altro che elevare ancora una volta la figura istituzionale di Meloni e, di riflesso, l’immagine stessa dell’Italia nel contesto europeo. L’opposizione può continuare, quindi, a sperare che il premier cada nella prossima trappola: non è stata neanche questa volta perché gli incontri in sede europea sono stati un vero successo.
Meloni pone le domande giuste e riceve risposte soddisfacenti per la linea portata avanti dal suo esecutivo e condivisa con tutto il centrodestra. I lavori sono ancora all’inizio, ma ci si può ritenere soddisfatti, soprattutto per quanto riguarda il tema dell’immigrazione, di vitale importanza per il Governo, ancor di più dopo la tragedia di Cutro. Nonostante il tema migranti non era contemplato nell’agenda dei due giorni di incontri che hanno coinvolto i 27 capi di stato, Meloni sottolinea fieramente “un cambio di passo impresso nello scorso Consiglio” e che “adesso la migrazione rimane una priorità degli obiettivi dell’Ue” con una verifica dell’implementazione dei risultati nel prossimo Consiglio europeo”. L’azione portata avanti dalla leader di Fratelli d’Italia dimostra che non si trattava di uno spot e di un’iniziativa singola. Di certo però ora non bisogna cantare vittoria troppo facilmente perché dalle parole bisogna passare alle azioni e alla prossima crisi migratoria non bisognerà farsi trovare impreparati, ma soprattutto bisognerà evitare che le responsabilità – come sempre – ricadano solo ed esclusivamente sull’Italia. Dal prossimo Consiglio EU sarà fondamentale ottenere risultati concreti ed è qui che entra in campo un’insolita alleanza tra Italia e Francia.
Emmanuel Macron è con le spalle al muro a causa delle proteste contro la sua riforma delle pensioni che stanno mettendo a dura prova sia le città francesi che la leadership del Presidente. In questo clima infelice, Macron ha voluto incontrare il premier Meloni per un bilaterale intenso di cui si sa molto poco, ma il primo ministro italiano ha fatto ben capire che Francia e Italia condividono alcuni interessi e uno di questi è proprio quello dei migranti. La Francia, a detta di Meloni, si è dimostrata molto propensa a metter su una collaborazione costruttiva anche su questo fronte. Un’altra vittoria per l’Italia sotto la guida del centrodestra.